Un recente articolo pubblicato su IEEE Spectrum presenta un dispositivo BCI (Brain-Computer Interface) all’avanguardia che rivoluziona la comunicazione decodificando le parole direttamente dai segnali cerebrali. Il dispositivo, sviluppato da ricercatori dell’Università della California, San Francisco, ha dimostrato la sua efficacia nel decodificare il linguaggio parlato da attività cerebrali, aprendo nuove prospettive per le persone con disabilità motorie.
Il cuore di questa innovazione risiede nell’applicazione di tecniche di apprendimento automatico che consentono al BCI di mappare i modelli di attività cerebrale alle ricostruzioni del linguaggio parlato. Utilizzando elettrodi ECoG sulla superficie del cervello anziché gli array di elettrodi impiantati, il team di ricerca ha focalizzato l’attenzione sulle aree cerebrali coinvolte nei movimenti del tratto vocale. Questo approccio ha permesso di catturare con precisione i movimenti intesi delle labbra, della lingua e della mascella della partecipante sottoposta al test.
Il successo di questo dispositivo si è manifestato nel caso di una partecipante che aveva perso la capacità di parlare a causa di un ictus al tronco cerebrale avvenuto 18 anni prima. Grazie a questa tecnologia all’avanguardia, le attività neurali della partecipante sono state convertite in testo e ricostruzioni audio del suo discorso inteso, aprendo nuove possibilità nel campo della neuroriabilitazione e della comunicazione per individui con disabilità motorie.
Questo articolo sottolinea il significativo progresso nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale e delle interfacce cervello-computer per migliorare la qualità della vita delle persone affette da disabilità motorie, offrendo una prospettiva promettente per il futuro dell’assistenza e della riabilitazione neurologica.